Una volta individuato il business dell’azienda, definitone l’oggetto sociale e individuata una sede appropriata, è necessario capire di che tipo di autorizzazioni si necessita per poter svolgere l’attività di gestione rifiuti.
Oltre alle autorizzazioni/permessi/abilitazioni “base” necessarie all’azienda per operare in maniera conforme alle norme in merito alle attività ordinarie, ossia quelle abilitazioni di cui tutte le aziende necessitano (parlo ad esempio dell’avvio attività al Registro Imprese, all’iscrizione all’INAIL e all’INPS, ecc…), per l’esercizio delle attività di gestione rifiuti sono richieste autorizzazioni aggiuntive.
Tali autorizzazioni si suddividono in primo luogo in base al tipo di attività che si intende svolgere, ossia se si vuole intraprendere semplicemente un’attività di trasporto di rifiuti o di commercio/intermediazione degli stessi o se, viceversa si vuole ottenere un’autorizzazione per poter stoccare o trattare i rifiuti.
Nel primo caso, infatti, le abilitazioni vanno richieste all’Albo Nazionale Gestori Ambientali; nel secondo alle Provincie/Regioni di competenza.
Una volta effettuata questa prima “grande” distinzione è, tuttavia, necessario addentrarsi nell’intrico dei diversi tipi di autorizzazioni ambientali per capire cosa ci permettono di fare nello specifico, se sono sufficienti per l’attività che vogliamo svolgere o se, viceversa, sono “eccessive”. Ogni autorizzazione, infatti, ha requisiti minimi richiesti, dei massimali che non possono essere superati, delle tempistiche per l’ottenimento del titolo e, ovviamente, dei costi da prendere in considerazioni.
Ai non addetti ai lavori sembrerà strano, ma non è così semplice individuare il tipo di autorizzazione idonea ed è preferibile affidarsi ad esperti del settore.
L’autorizzazione ambientale, infatti, non va vista solo come una “carta”, ma piuttosto come un investimento sul futuro dell’attività.