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Mai come oggi il nostro pianeta chiede la collaborazione di tutti, affinché la produzione di rifiuti venga ridotta al minimo e venga salvaguardato l’ambiente.

In tal senso viene richiesta l’applicazione del modello di “economia circolare”, che si basa sui concetti di condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti, per ridurre al minimo la produzione di rifiuti, così come la domanda di materia prima “vergine”.

Questo nuovo sistema economico, che prevede il passaggio da un modello lineare basato sull’utilizzo di materie prime sempre nuove e sulla produzione di notevoli quantità di rifiuti, ad un sistema circolare che si rigenera da solo, per diventare operativo, richiede un investimento iniziale, un cambio di mentalità e la collaborazione di tutti gli attori del sistema economico.

Dal punto di vista aziendale, chi progetta, deve puntare sulla qualità e sulla durata dei prodotti, chi raccoglie e recupera i rifiuti, deve mirare all’ottimizzazione e all’efficientamento dei processi di recupero, necessari per reimmettere nel sistema le materie necessarie al processo produttivo.

Anche come singoli cittadini abbiamo delle responsabilità, che vanno da una scelta consapevole dei prodotti che utilizziamo, per poter orientare il mercato sempre più verso il concetto di durevolezza e riutilizzo, ad un efficace sistema di differenziazione dei rifiuti prodotti, in maniera tale da favorire poi il recupero dei materiali.

In questo senso devono essere interpretate le nuove modifiche normative che sono state recentemente introdotte nella nostra legislazione, per recepire le nuove direttive europee del cosiddetto “Pacchetto Economia Circolare”.